Diritti umani, Confeuro e Iniziativa Comune per giustizia e legalità

Diritti umani, Confeuro e Iniziativa Comune per giustizia e legalità

Diritti umani, Confeuro e Iniziativa Comune per giustizia e legalità

Oggi si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, una ricorrenza che ci invita a riflettere sull’importanza di tutelare i diritti fondamentali della persona in un mondo sempre più segnato da disuguaglianze, ingiustizie e conflitti. Tanti esponenti del mondo istituzionale sono intervenuti sul tema. Fra loro, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune, che ha sottolineato: “I diritti umani rappresentano il fondamento di ogni società civile e democratica, e il loro rispetto è strettamente legato al principio di legalità, pilastro imprescindibile per combattere l’impunità e l’ingiustizia. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata dall’Assemblea Generale Onu il 10 dicembre 1948, è il primo documento che sancisce i diritti fondamentali che spettano a ogni individuo, indipendentemente da razza, sesso, religione o nazionalità. I 30 articoli della Dichiarazione delineano diritti inalienabili, tra cui il diritto alla vita, alla libertà, all’uguaglianza, al lavoro e all’istruzione. E proprio in Italia, la Costituzione del 1948 rispecchia i principi della Dichiarazione Universale, ribadendo nel suo art 2 che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e, nell’art 3, che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di condizioni personali o sociali. Ma quali sono cause ed effetti delle violazioni dei diritti umani? La violazione dei diritti umani si manifesta sotto forme molteplici: guerre, povertà estrema, discriminazioni, regimi autoritari, schiavitù moderna e negazione delle libertà fondamentali. E le conseguenze di queste violazioni sono drammatiche. Sul piano socio-economico, la negazione dei diritti alimenta instabilità politica, disuguaglianza e migrazioni forzate. Sul piano umanitario, si assiste a un deterioramento della dignità umana e alla crescita di sentimenti di impotenza e rabbia, che possono trasformarsi in violenza. Nel contesto attuale, segnato da guerre e crisi globali, dunque, i diritti umani non possono essere considerati un lusso, ma un imperativo morale e politico. Per garantire il benessere mondiale e un equilibrio stabile, è essenziale che i diritti fondamentali siano tutelati ovunque. Il principio di legalità, insieme alla collaborazione internazionale, rappresenta un baluardo contro le disuguaglianze e l’ingiustizia”. 

Sulla falsariga anche Confeuro, la confederazione degli agricoltori europei e del mondo: “In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, intendiamo ribadire il ruolo dell’agricoltura come colonna fondamentale per la promozione dei diritti umani, della giustizia sociale e della sostenibilità. In questo contesto storico delicato e complesso, mentre il mondo affronta crescenti sfide legate alle guerre e conflitti, alla sicurezza alimentare, al cambiamento climatico e alle disuguaglianze economiche, il settore primario si conferma una leva cruciale per garantire dignità, diritti e benessere a milioni di persone. L’accesso al cibo sano e nutriente è un diritto umano universale, ma è ancora negato a troppi popoli. In questo scenario, dunque, un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente rappresenta non solo una soluzione pratica, ma anche un modello di sviluppo fondato sui valori della solidarietà, dell’equità e della responsabilità. E questo vale nel mondo come in Italia, i cui piccoli e medi agricoltori svolgono un ruolo essenziale non solamente per tutelare la sovranità alimentare, ma anche per sostenere i diritti delle comunità locali, spesso dimenticate nelle agende globali. In tal senso, la nostra confederazione sottolinea l’urgenza di politiche agricole che mettano al centro i diritti umani: dall’equo compenso alla lotta contro caporalato e sfruttamento dei lavoratori, fino alla promozione di pratiche virtuose e sostenibili che preservino la biodiversità e il territorio. Serve un patto sociale tra istituzioni, imprese, associazioni di settore e cittadini”, ha concluso Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro.

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