La Procura di Nocera Inferiore è al lavoro sul caso Cava e al vaglio ci sarebbero le posizioni di alcuni dirigenti comunali, tra cui Francesco Sorrentino, attualmente sospeso. L’ammanco, secondo le prime stime, ammonterebbe a circa 2 milioni di euro. Soldi che da tre anni sarebbero stati distratti attraverso mandati ad hoc, tra cui alcuni verso il Consorzio Farmaceutico intercomunale. Seicentomila euro circa, la somma che sarebbe stata trasferita, all’insaputa di tutti, verso il CFI dove Sorrentino è stato uno dei dirigenti, sostenuti nel tempo da Franco Alfieri, travolto tre mesi fa circa da un terremoto giudiziario e attualmente ancora ai domiciliari. Lo stesso Sorrentino che è poi approdato (a scavalco) anche al Comune di Capaccio Paestum e dove avrebbe dovuto predisporre il piano di rientro. A Cava de’ Tirreni la situazione sarebbe abbastanza seria. Tra l’altro pare che almeno altri due dirigenti siano sotto i riflettori, tra cui Romeo Nesi che ha lasciato il vertice del Consorzio farmaceutico a favore di Mariagrazia Sessa. All’appello mancherebbero anche altri soldi. Cifre importanti che potrebbero mettere a rischio la stabilità del bilancio comunale. Oltre i fondi finiti nelle casse del Consorzio pare che ci siano almeno un milione e mezzo di mandati che sarebbero finiti altrove (aziende private) e per i quali il sindaco di Cava de’ Tirreni, Enzo Servalli, avrebbe già messo in moto la macchina del recupero crediti. I riscontri della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore potrebbero ben presto portare a sviluppi, anche eclatanti, nel mentre gli accertamenti contabili e amministrativi a Palazzo di Città potrebbero far emergere ulteriori falle nei conti.
Intanto non va meglio la situazione finanziaria al Consorzio Farmaceutico intercomunale. Il caso era stato già sottoposto alle autorità competenti da parte del consigliere comunale di Salerno, Roberto Celano. L’ultima assemblea, tenutasi qualche settimana fa, nel pieno delle feste natalizie, ha sancito sostanzialmente lo stato di crisi. Infatti si procederà all’adesione alla procedura del sovraindebitamento da crisi di impresa, nonostante le perplessità che sono state mosse nel corso dell’assemblea dai rappresentanti del comune di Salerno. Inoltre si è dato anche mandato di procedere alla privatizzazione mediante la costituzione di una società mista per gestire le farmacie comunali consorziate e favorire, così, l’ingresso dei privati.