L’ingegnere Salvatore De Donato, truffato di due milioni di euro dalla ex moglie

L’ingegnere Salvatore De Donato, truffato di due milioni di euro dalla ex moglie

Il suo proclama, la sua continua lotta di dignità e di giustizia: “Ha fatto sparire abilmente i soldi con l’aiuto dei familiari”

In esclusiva al nostro giornale parla l’ingegnere Salvatore De Donato, vittima di una truffa ai suoi danni di due milioni di euro dalla sua ex moglie e protagonista di oltre 20 anni di battaglie giudiziarie e che più volte abbiamo sostenuto e denunciato al suo fianco. Oggi, come egli stesso dichiara, solleva da ogni responsabilità, quanto da lui affermato, sia i suoi legali avvocati Gennaro Ciociano e Stefania Apostolico, i giornalisti, editori, direttori, terzi e le testate giornalistiche che divulgheranno il suo messaggio, che più che tale è un vero e proprio proclama. La sua intervista è piena di amarezza e rabbia e denuncia una truffa e una sottrazione di denaro da parte della sua ex moglie. ”Nonostante sia stato truffato e martoriato, addirittura è stato sollecitato dalla stessa ex moglie a ben tre provvedimenti di sorveglianza per tre anni consecutivi, solo perché sosteneva di avere un grosso timore di essere da me attentata” – commenta ancor oggi meravigliato e afflitto l’ingegnere – “Come è possibile che ancora oggi, ciascuno dei due eserciti in tranquillità la propria professione, nonostante le sentenze di condanna e non restituiscono gli ormai famosi 2 milioni di euro rubati e dimostrati, accertati senza dubbio dall’autorità giudiziaria? Per non parlare dei continui depistaggi, le continue bugie dette, la sua auto venduta pur di trovare il modo di non restituire l’indebita cifra rubata al sottoscritto!”. Poi con un mezzo sorriso conclude la sua intervista: “Queste cose sono una sorta di maschicidio ma sembra non interessare a nessuno. Non la vedo da oltre dieci anni, né la telefono, né mi avvicino e mai mi avvicinerò”.

IL FATTO

Sono passati oltre 20 anni di lotta tra cause penali e civili vinte, ma non si è ancora conclusa l’incredibile vicenda che ha coinvolto l’ingegner Salvatore De Donato e la sua ex moglie. Abbiamo incontrato l’ingegnere De Donato più volte e che, accompagnato dai suoi legali di fiducia l’avvocati Stefania Apostolico e Gennaro Ciociano ci ha raccontato i vari step di tutta la situazione che tra l’altro è stata oggetto di numerosi articoli giornalistici locali e nazionali tra cui anche Il Messaggero, il Roma, il settimanale Dipiù ed altri. Ricordiamo brevemente l’accaduto, secondo quanto raccontato dallo stesso ingegnere. “Tutto cominciò un anno e mezzo dopo il matrimonio, che poi sarebbe stato sciolto su istanza del De Donato nella sede della Sacra Rota. Pochi mesi prima – racconta l’ingegnere – la signora aveva attuato un piano di disimpegno di tutti i suoi beni compreso un appartamento a Salerno. Poi quando l’ingegnere Di Donato per motivi di salute doveva ricoverarsi nella clinica Quisisana di Roma, prima di ciò aveva cointestato il suo conto corrente bancario con la firma dell’allora moglie visto che la situazione era abbastanza critica. La donna si era poi presentata con il notaio per effettuare un prelievo che poi era il provento di alcune vendite immobiliari che l’ingegnere aveva fatto. Il direttore della banca aveva provato più volte ad avvisarlo ma, visto il ricovero d’urgenza, lo stesso malcapitato era sprovvisto del cellulare, lasciato a casa. Davanti a ciò, il direttore della banca ha dovuto per forza di cose concedere quel prelievo ed altri con la distrazione della somma di circa 1.700.000 di euro prontamente girati in un fondo sicav”. Ad oggi il De Donato, ritiene che la somma di circa 2 milioni di euro, considerando molti recuperi sui conti correnti e depositi infruttuosi, possa essere custodita addirittura in contanti in qualche doppiofondo come è capitato in casi analoghi della cronaca. “Ha fatto sparire i soldi abilmente con l’aiuto di familiari– commenta De Donato –. Questa giostra dura da più di venti anni”. Ci saranno ulteriori aggiornamenti. 

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