“Il pasticcio sul concorso per amministrativi è la riprova del caos che regna al Ruggi”. Così
Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, nell’apprendere i
risvolti giudiziari sulla procedura concorsuale che era stata bloccata dall’Azienda
ospedaliera.
“Un’altra vicenda che in parte ci fa comprendere i motivi per cui la sanità salernitana e
campana siano in queste condizioni. Si parla a ragion veduta di concorsi e assunzioni per
potenziare le strutture a corto di personale ma poi le procedure burocratiche finiscono
spesso per incepparsi. Proprio quanto accaduto con la selezione riservata a 11
amministrativi, già annullata in autotutela dall’Azienda ospedaliera universitaria per la
presenza di irregolarità. A restare a bocca asciutta furono 97 candidati che avevano già
superato lo scritto, alcuni dei quali si sono rivolti al Tar di Salerno. Il ricorso è stato accolto
e ora i giochi si riaprono, con i partecipanti riammessi alla prova orale”.
Il consigliere regionale fa notare che si tratta di una storia vecchia ormai di diversi anni: “Il
bando risale al 2019. Ci sono voluti sei anni per arrivare a questo punto, senza contare le
polemiche che si scatenarono all’epoca per le candidature di diversi familiari e conoscenti
di altri lavoratori del presidio. Mi preme rimarcare l’approssimazione con cui queste
situazioni vengono gestite, con le strutture sanitarie ostaggio di errori e guerre di ricorsi.
Del resto l’esempio più lampante, al di là dei concorsi, è proprio il nuovo Ruggi, il cui
cantiere è stato preceduto da una vera e propria odissea legale tra gli annunci roboanti del
presidente De Luca che continuavano ormai dal 2018. E intanto i professionisti scappano
dal “vero” Ruggi”.

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