La decisione della Corte Costituzionale che esclude Vincenzo De Luca dalla possibilità di candidarsi per un terzo mandato conferma un principio fondamentale: il limite dei due mandati non è solo una regola formale, ma una salvaguardia contro l’accentramento di potere e un invito a rinnovare la politica. Questo è un momento cruciale per la nostra Regione, per dimostrare che la politica può essere altro, che deve tornare a essere strumento di servizio e non di conservazione di posizioni personali.
Questa riflessione non riguarda solo la Regione, ma anche la città di Salerno. È necessario che anche qui non si ripeta l’errore di una politica che si rinnova troppo lentamente e che ha ormai perso il contatto con i veri bisogni delle cittadine e dei cittadini. Salerno merita una politica nuova, che sappia ripartire da un vero confronto tra forze politiche disposte a lavorare insieme per il bene della città e della sua gente.
A tal fine, auspico una grande alleanza politica anche a Salerno, unita da obiettivi comuni. E il Partito Democratico ha una scelta importante da fare: deve decidere se continuare a sostenere un sistema arroccato sulle proprie prerogative, o se compiere un atto di coraggio e allontanarsi da chi vive incancrenito nei ruoli di potere, per contribuire invece a costruire una nuova visione della politica.
Riprendendo affermazioni storiche, ma oggi più che mai attuali, di Berlinguer e Pertini, non dobbiamo mai dimenticare, quando siamo investiti dell’onere di una carica pubblica, che “La politica è servizio, non potere. Quando non si è più in grado di servire, bisogna fare un passo indietro”, essa “è una passione, ma deve essere al servizio degli altri, non per servire sé stessə.” È il momento di mettere da parte le logiche di potere personale e concentrarsi sul futuro della Campania e di Salerno.
Ora è il momento di agire insieme, di costruire una nuova Regione e una nuova politica, che restituisca fiducia alle cittadine e ai cittadini e si impegni per il loro benessere.