Per questo lo sport che dovrebbe essere coesione e gioia è visto purtroppo come un enorme mondo dove girano solo soldi

Di Paolo De Leo

Questo articolo vuole essere un messaggio di speranza, un invito a riflettere su come le aggressioni e le guerre non facciano altro che rivelare il lato peggiore dell’umanità, sacrificando vite e valori nel tentativo di affermare la propria supremazia.

Il mondo, che potrebbe essere un luogo di condivisione, crescita e gioia, si trasforma invece in un teatro di violenza e odio. Questo non è giusto. È tempo di ritrovare il sorriso e imparare dalle tragedie del passato.

Un gravissimo episodio di violenza verbale e sessismo si è verificato durante una partita degli Allievi Under 17 tra Sporting Terni e Sangemini Sport. Durante l’intervallo, un dirigente dello Sporting Terni ha fatto irruzione nello spogliatoio dell’arbitra, aggredendola con insulti e minacce. Tra le frasi pronunciate, ha detto che la donna avrebbe dovuto fare “la fine di Ilaria,” un chiaro riferimento al tragico femminicidio di Ilaria Sula, avvenuto tre settimane prima.

Ilaria Sula, originaria della stessa città dello Sporting Terni, è stata vittima di un evento drammatico che ha scosso profondamente la comunità locale. Per questo grave episodio, il giudice sportivo ha sanzionato il dirigente con un’inibizione fino al 31 dicembre 2028 e una multa di 500 euro alla società.

Secondo quanto riportato da Il Corriere dell’Umbria, l’uomo avrebbe anche pronunciato frasi come: “Eri da ammazzare da piccola” e “A sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello.” L’arbitra, sconvolta, lo ha espulso immediatamente. Tuttavia, il dirigente ha opposto resistenza e, una volta allontanato, ha continuato a insultarla dall’esterno, arrivando persino a imitarne l’abbaiare per schernirla.

La Lega Nazionale Dilettanti, tramite la delegazione provinciale, ha ricostruito i fatti in un comunicato, sottolineando la gravità dell’accaduto e il contenuto sessista e minaccioso degli insulti. Nonostante l’intervento dei dirigenti della squadra avversaria, il clima ostile è proseguito anche durante il secondo tempo.

La famiglia di Ilaria Sula, tramite il legale Giuseppe Sforza, ha scelto di non commentare ulteriormente, dichiarando: “Frasi del genere non meritano alcun commento. Si qualificano da sé, tanto sono gravi.”

Questo episodio rappresenta un’aggressione non solo all’arbitra, ma anche ai valori di rispetto e civiltà che dovrebbero essere alla base dello sport.

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