Capaccio, pressing su Alfieri per le dimissioni

Capaccio, pressing su Alfieri per le dimissioni




A Capaccio Paestum si attende un cenno da parte di Franco Alfieri. Più il tempo passa e più sarà complesso l’eventuale voto anticipato già questa primavera.  Voci sempre più insistenti parlano di una ipotesi dimissioni sempre più concreta, anche in vista dell’avvio del processo sugli appalti della pubblica illuminazione e sulla presunta corruzione, il prossimo 4 febbraio nei confronti dell’attuale sindaco (sospeso) e di altri cinque indagati, tutti ancora ai domiciliari, da più di tre mesi, con particolari misure di sicurezza imposte nei confronti di Franco Alfieri, completamente impossibilitato a comunicare con l’esterno. Al Comune – dopo l’approvazione del piano di rientro (non senza difficoltà dopo la sospensione del dirigente preposto Francesco Sorrentino, sotto i riflettori per presunti ammanchi al comune di Cava de’ Tirreni) –  s’attendono comunicazioni ufficiali mentre c’è chi scalpita per una dimissione di massa che consentirebbe lo scioglimento del Consiglio comunale, l’arrivo del commissario e le urne già la prossima primavera. A quanto pare si sarebbe in attesa anche dell’udienza in Cassazione dopo il ricorso dei legali degli indagati, e quindi di Franco Alfieri, sulle misure cautelari imposte dal tribunale di Salerno. Il fronte dei pro alle dimissioni sarebbe, ormai, sempre più vasto e il silenzio politico degli ‘amici di un tempo’ di Alfieri dimostrerebbe che non c’è ulteriore strada se non quella di liberare le istituzioni, soprattutto quella provinciale la cui guida è attualmente affidata (non senza polemiche interne e esterne) al vicepresidente Giovanni Guzzo. Le dimissioni da sindaco di Alfieri, o lo scioglimento del Consiglio comunale di Capaccio Paestum, porterebbero alla decadenza del presidente sospeso di Palazzo Sant’Agostino e a nuove elezioni, con tanto di riposizionamenti all’interno del Pd (deluchiano) anche e soprattutto in vista di una turbolenta fase politica pre-regionali. Lo stesso tribunale del Riesame nel respingere la revoca della misura cautelare ha evidenziato la mancanza di dimissioni dalle cariche marcando la possibile reiterazione del reato e l’inquinamento delle prove. Ma, al di là degli aspetti giudiziari, resta il dato politico e probabilmente una vicenda che anche in questo caso è più unica che rara (sia sotto il profilo politico che istituzionale) in questa provincia. Non fosse altro che le indagini della Procura di Salerno sarebbero tutt’altro che chiuse per quanto riguarda gli altri filoni d’inchiesta sugli appalti provinciali.   

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *